Alice Basso, classe 1979, milanese, trapiantata in un borgo alle porte di Torino, si presenta con un nuovo romanzo “Il morso della vipera” e una nuova investigatrice, Anita. Ambientato a Torino negli anni ’30 lo definirei un giallo “di confine” (o borderline). Perchè il fascismo esiste ma è percepito come qualcosa di inevitabile ma con cui si può convivere, anche se covano ribellioni e perchè le donne, ingabbiate nel solito schema bella ma stupida, brutta ma intelligente stanno acquisendo molto lentamente la consapevolezza che esiste un mondo al di fuori del matrimonio. E’ quello che scoprirà la bella Anita, fidanzata con un ardente ma non fanatico fascista che prima di sposarsi decide di lavorare come dattilografa (l’unico lavoro consentito all’epoca alle signorine perbene).
Approderà alla rivista Saturnalia che si barcamena tra le maglie sempre più strette della censura pubblicando da un lato le traduzioni di gialli e thriller d’oltralpe per far conoscere scrittori come Hammett e Chandler e dall’altro compensa i contenuti borderline con le noiose avventure del Commissario Bonomo prode fascista molto amato dal Cerutti (come viene soprannominato Mussolini). Grazie alla rivista e all’affascinante redattore Sebastiano Satta Ascona, Anita scopre il potere delle parole e si trova a indagare sulla morte di una ragazza che secondo la madre è stata uccisa da un eroe di guerra che in realtà è un feroce assassino. Non sarà facile scoprire la verità indagando di nascosto, col rischio di finire in galera. Ma Anita dimostrerà che anche le belle ragazze sono dotate di intelligenza, acume e coraggio.
Alice Basso propone ancora una volta la sua scrittura fresca e originale e il racconto fluisce con leggerezza nonostante all’epoca in cui è ambientato ci fosse ben poco da ridere. Ma anche qui siamo al confine. Divertenti le italianizzazioni dei termini inglesi che Anita e la sua amica Clara fanno per gioco ma che a breve il regime renderà obbligatorie. E il finale “sentimentalmente aperto” lascia intuire che di Anita sentiremo ancora parlare.
Approderà alla rivista Saturnalia che si barcamena tra le maglie sempre più strette della censura pubblicando da un lato le traduzioni di gialli e thriller d’oltralpe per far conoscere scrittori come Hammett e Chandler e dall’altro compensa i contenuti borderline con le noiose avventure del Commissario Bonomo prode fascista molto amato dal Cerutti (come viene soprannominato Mussolini). Grazie alla rivista e all’affascinante redattore Sebastiano Satta Ascona, Anita scopre il potere delle parole e si trova a indagare sulla morte di una ragazza che secondo la madre è stata uccisa da un eroe di guerra che in realtà è un feroce assassino. Non sarà facile scoprire la verità indagando di nascosto, col rischio di finire in galera. Ma Anita dimostrerà che anche le belle ragazze sono dotate di intelligenza, acume e coraggio.
Alice Basso propone ancora una volta la sua scrittura fresca e originale e il racconto fluisce con leggerezza nonostante all’epoca in cui è ambientato ci fosse ben poco da ridere. Ma anche qui siamo al confine. Divertenti le italianizzazioni dei termini inglesi che Anita e la sua amica Clara fanno per gioco ma che a breve il regime renderà obbligatorie. E il finale “sentimentalmente aperto” lascia intuire che di Anita sentiremo ancora parlare.
Autore | Alice Basso |
Titolo | Il morso della vipera |
Editore | Garzanti |
Pagine | 302 |
Prezzo | € 16.50 |