Ornella Ferrarini
Mi piace Emily Dickinson. Perché sapeva raccontare la vita senza andare oltre la porta del suo giardino. Conosceva la forza delle parole, le uscivano dalla fantasia della sua mente fervida, che poco aveva visto, ma tutto capiva.
Le parole stanno dentro i libri, talvolta sono belle, talvolta meno, ma servono sempre. E non si finisce mai di scoprirle. Mi serve una come lei come punto di riferimento per parlare di storie, scrittori, scrittrici, generi, emozioni. Perché i libri vanno prima ascoltati e poi raccontati, non per fare il riassunto della trama, ma per invogliare a leggerli quando capiamo che dentro le pagine c’è un tesoro nascosto. Magari riusciamo a farlo uscire.