Letture intriganti, dove la notte e il freddo giocano a nascondino.
È sempre notte in questo luogo del Grande Nord. Sarà Russia, Finlandia, Svezia, il Polo chissà. C’è tanta neve al Grand Imperial Hotel dove è scesa la coppia senza nome, solo l’uomo e la donna. Sono venuti da New York fin qui, alla fine del mondo, per adottare un bambino. Solo qui, in questo altrove gelato e repulsivo, danno in adozione un neonato a una donna che sta morendo di cancro. È la donna che lo vuole, per lasciare una famiglia dopo la sua morte. Il marito, stremato dalla malattia della moglie, trattenuto nelle parole e nei sentimenti, questo figlio non lo vuole. Tra parole non dette, rifiuti, incomprensioni – marito e moglie non si capiscono, non si sono mai capiti – veleggiano figure secondarie che hanno la consistenza del sogno: una vecchia signora elegante, un misterioso uomo d’affari, un guaritore altrettanto misterioso e improbabile, tassisti che sbagliano strada, infermiere che imboniscono neonati come al luna park. Nel gelo che rattrappisce i cuori e i corpi, qualcosa di oscuro si insinua lentamente. Tra onirico e surreale un racconto che ruba le atmosfere a H.P. Lovecraft, luci e ombre ai kwaidan giapponesi. Chissà dove ci porterà.
Autore | Peter Cameron |
Titolo | Cose che succedono la notte |
Editore | Adelphi |
Pagine | 241 |
Prezzo | 19 € |