I Malarazza Ugo Barbàra

Fioriscono i racconti delle epopee famigliari italiane. Ugo Barbàra, giornalista, ci propone quella dei Montalto che da Castellamare del Golfo sbarcano nella New York degli albori della grande fuga di migliaia di persone dall’Europa e dalla miseria, quando a Manhattan gli immigrati si trovavano a vivere in condizioni disumane, stipati in edifici divisi per nazionalità e in condizioni igieniche pessime. Il romanzo (che copre vent’anni) inizia nel 1860, quando Garibaldi si prepara a sbarcare in Sicilia, cambiando per sempre la storia dell’isola. L’epoca storica è la stessa del Gattopardo, ma Antonio Montalto vuole fuggire da quella Sicilia che fa dire al Principe di Salina

Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.

Lui, ricco possidente, produttore di olio e vino è convinto che in Sicilia non ci sia futuro e decide di portare la famiglia in America, dove tutto è possibile. La sua intuizione, che lo porterà a vendere tutto, affidando le sue terre al fidato Vincenzo, lo rende inviso ai suoi concittadini e osteggiato dalla famiglia, in testa la moglie Rosaria. Ma il suo progetto alla fine si rivelerà vincente e sarà il Nuovo Mondo a conquistare tutta la sua famiglia, moglie compresa, che solo lontana dalla Sicilia scoprirà il suo valore, arrivando a dirigere una banca per sovvenzionare gli immigrati, impresa inconcepibile per una donna fino a quel momento. Ma non si può sfuggire alle proprie origini e dalla Sicilia, che Antonio credeva di avere abbandonato, il passato torna nelle vesti di due giovani paesani; uno in cerca di vendetta, l’altro in fuga dalle sue responsabilità. Rocco e Nicola si ritroveranno in America dalla parte dei più poveri, costretti a combattere una guerra che non è la loro, mentre Antonio e Rosaria scopriranno che ogni scelta ha delle conseguenze e che il passato non si può cancellare.

“I Malarazza” è una storia corale nella quale all’epopea famigliare  si intrecciano eventi storici come la guerra americana di successione e lo sbarco dei Mille e che miscela abilmente tanti ingredienti romanzeschi: affari, politica, violenza e amore. Continui colpi di scena e salti temporali contribuiscono a tenere alta la tensione, mentre il finale lascia aperta la porta per un seguito. O per l’ennesima trasposizione su schermo.

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