Il male che gli uomini fanno Sandrone Dazieri

Sandrone Dazieri, cremonese è un maestro del noir, e i suoi libri sono tradotti in più di trenta paesi. Dopo un’attesa di otto anni dal suo ultimo “Il re di denari“, con questo nuovo romanzo “Il male che gli uomini fanno” torna a indagare il male e le sue conseguenze su chi lo fa e chi lo subisce, con una storia che si muove su due binari, anche temporali e che mostra il confine labile tra giusto e sbagliato. Da una parte c’è Itala Caruso, soprannominata la Regina, una poliziotta corrotta, ma in fondo buona, che per obbedire agli ordini dei superiori in cambio dell’immunità dei suoi “peccatucci” ha mandato in galera un innocente con prove false, accusato di omicidi di almeno tre ragazzine, conosciuto come “Persico“. Trent’anni dopo un uomo dai lunghi capelli bianchi rapisce sul cancello di casa la sedicenne Amala Cavalcante e la imprigiona nel sotterraneo di un vecchio edificio. E’ lui lo stesso serial killer che trent’anni prima è sfuggito alla legge? O è un suo emulo? A complicare le cose c’è la scoperta che la zia della ragazza è lo stesso avvocato che trent’anni prima aveva difeso senza successo l’uomo che Itala, la poliziotta aveva mandato in carcere nonostante fosse innocente.
L’arrivo di un misterioso turista israeliano, Gerry, disposto a tutto, anche a uccidere, pur di ritrovare viva la ragazza rapita, spariglia ulteriormente le carte. Come se non bastasse, la vicenda, decisamente complicata, si muove tra presente e passato con un salto di trent’anni.  Ma per fortuna Dazieri, con la sua consueta bravura sa tenere i fili dell’intreccio perfettamente allineati e consente al lettore di non perdersi nell’intreccio della storia, anzi lo accompagna in scioltezza fino al disvelamento finale. Ma come sempre quando un thriller è diretto con intelligenza, c’è spazio per la riflessione. A parte le giovanissime e innocenti vittime del serial killer, anche chi sta dalla parte dei “buoni” ha conosciuto il male, lo ha attraversato e ne porta ancora le cicatrici. E lo stesso aguzzino di Amala ha una spiegazione per quello che le sta facendo:

Tutte le persone normali sono una combinazione di Bene e Male, angeli e diavoli. Ma poi ci sono quelli che hanno un buco dentro che cercano di colmare con il Male (..) Avevo bisogno di capire che cosa si prova a essere come loro, come gli uomini vuoti. Capire cosa vogliono, come pensano, quali sono i loro desideri. Ho dovuto fare delle cose molto brutte, ma è stato necessario.

E così l’indagine psicologica si concentra sul Male e sulle sue infinite sfumature, non solo quello dei mostri ma anche quello più banale che si affaccia nella vita di tutti i giorni e che mette di fronte a delle scelte anche le persone per bene e normali. Nella storia del mostro di Cremona, il Persico, la linea tra il bene e il male si fa sempre più sottile. Cos’è davvero il male? E siamo sicuri di stare dalla parte giusta?

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