“L’ingegnere di dio“, così Eugenio Villoresi era chiamato nell’800 dai suoi concittadini lombardi, appellativo che unisce i tratti salienti di una personalità fuori dal comune. Perchè Villoresi non solo ha risolto il dramma della siccità in Lombardia con il canale che porta il suo nome, ma ha fatto tutto in nome della carità cristiana e per il benessere della comunità, senza guadagnarci una lira e lasciando scritto che nessuno dei suoi eredi avrebbe potuto trarre profitto dalla sua opera.
La storia affascinante di Eugenio Villoresi, del suo sogno e della lotta per realizzarlo, è raccontata nel romanzo “Il mormorio del mare” (Edizioni Minerva) dal suo pronipote Valerio Villoresi nella forma di un accurato romanzo storico, corredato da preziose fotografie e immagini d’epoca.
Quando Eugenio e suoi sette fratelli restano orfani del padre che era il responsabile botanico dei giardini reali di Monza, perdono di colpo la casa e tutti i privilegi e con la madre si trasferiscono in una modesta abitazione dove vengono accolti dalla comunità di contadini, in lotta perenne contro la siccità che limitava le coltivazioni in Lombardia, una terra ricca di fiumi e laghi. Così quando Eugenio diventa ingegnere, si applica per cercare una soluzione concreta e progetta una serie di canali che, a partire dalla diga di Panperduto, dove il lago Maggiore diventa fiume Ticino,
possano portare acqua ai campi grazie a un sofisticato e innovativo sistema di irrigazione.
Ma la strada è lunga e irta di ostacoli; viene osteggiato dai notabili proprietari terreni e solo dopo oltre dieci anni di lotta contro i poteri forti, riesce a ottenere il nulla osta per l’avvio dei lavori. E non riuscirà nemmeno a vedere ultimata la sua opera (si spegne a Milano il 12 novembre del 1879) che sarà completata dal figlio Luigi e inaugurata il 28 aprile del 1884 alla diga di Panperduto, dove il lago Maggiore diventa fiume Ticino.
Oggi il canale Villoresi è il più importante della Lombardia e con i suoi 86 km è il secondo più lungo d’Italia: nasce dal Ticino, a Somma Lombardo attraversa 27 comuni e conclude la sua corsa nel fiume Adda in parallelo al Naviglio della Martesana. Sul camminamento della diga di Panperduto, dove il canale inizia il suo corso, è stata incisa questa frase di Eugenio Villoresi:
Non mi darò pace fino a quando non avrò eliminato questo paradosso: una troppo cospicua parte della Lombardia, la regione italiana più ricca di acque, è affetta dal flagello delle arsure deleterie.
Sulla copertina di questo romanzo appassionato che racconta con dovizia di accurate ricostruzioni storiche non solo la vita dell’ingegner Eugenio Villoresi e della sua famiglia, ma offre uno spaccato interessante della vita in Lombardia all’epoca in cui visse Eugenio, appare la figura imponente dell’ingegnere ispirata alla statua eretta in suo nome dal Comune di Milano e che oggi si trova in Piazza Leonardo da Vinci davanti al Politecnico e che è stata recentemente restaurata in occasione dei 140 anni del canale ideato da questo geniale precursore della tecnologia applicata. E se la Lombardia è la potenza economica che è oggi lo si deve anche proprio al canale che ha portato il mare nella Pianura asciutta.
Autore | Valerio Villoresi |
Titolo | Il mormorio del mare |
Editore | Minerva |
Pagine | 304 |
Prezzo | € 19 |
Anno | 2024 |