Qual è “Il peso” più ingombrante nell’esistenza del protagonista di questo romanzo di Liz Moore? Gli oltre duecento chili che avvolgono il suo corpo e ne oscurano lo spirito, o la solitudine totale in cui vive? Ovviamente entrambi. Arthur Opp, così grasso e così solo, vive recluso volontariamente da dieci anni in un appartamento nel quale si accumulano cibo e oggetti ordinati online, in un disordine esistenziale e fisico. Ma non è un poveraccio: vive in una bella casa di un quartiere residenziale di New York, può contare su una rendita cospicua e il cibo che ordina è di prima qualità. Era uno stimato professore universitario ma a un certo punto la sua stessa insulsa esistenza priva di affetti e vere connessioni, lo ha spinto a chiudere il mondo fuori dalla porta. Qui vegeta tra la cucina il divano, ma si sente al sicuro, protetto dalle disillusioni e dalle vane speranze della vita, anche se un legame con il mondo di fuori l’ha mantenuto: è Charlene, una sua ex allieva non particolarmente brillante con la quale intrattiene da anni una fitta corrispondenza che mette in scena un teatrino in cui entrambi possono recitare la parte che si sono assegnati quando si sono conosciuti: lui il brillante professore, lei la volenterosa allieva, legati da qualcosa che avrebbe potuto diventare amore. Ma un giorno in una lettera Charlene gli rivela di avere avuto un figlio, Kel, che a diciassette anni è una promessa del baseball. Lei lo vuole portare a New York per farglielo conoscere, nella speranza che Arthur lo convinca a continuare gli studi. La possibilità di rivedere l’oggetto del suo platonico amore, fa capire ad Arthur che urge dare una sistemata alla casa. Vincendo la vergogna, chiama un‘agenzia di pulizie che gli manda Yolanda una ragazzina magra e ignorante, ma molto efficiente. Sarà lei a mettere ordine e scompiglio nella vita di Arthur. Mentre l’attesa di Charlene si farà vana e la trama avrà sviluppi inaspettati e drammatici, la scrittrice ci regala un amaro lieto fine.
Perchè la solitudine e l’isolamento sono malattie endemiche che non si risolvono con una promessa e per perdere duecento chili non basta una settimana di dieta. Questo è uno di quei libri che, quando lo finisci, fai fatica ad abbandonarlo. Liz Moore, che alterna la sua attività di scrittrice a quella di musicista, è un’autrice americana che si sta imponendo sulla scena internazionale. Questo suo romanzo, del 2012, viene riproposto (con una brutta copertina) da NNeditore che ha pubblicato i suoi ultimi lavori, “I cieli di Philadelphia” (2020) e “Il mondo invisibile” (2021). Vale decisamente la pena tenerla d’occhio.
Autore | Liz Moore |
Titolo | Il peso |
Editore | NNeditore |
Traduzione | Ada Arduini |
Pagine | 288 |
Prezzo | €19 |
Anno | 2022 (1a edizione italiana 2012) |