Se il luogo del delitto è un rudere nei boschi di Machod in Val d’Aosta, dove 500 anni prima fu imprigionata una strega… se la vittima è una ragazza affascinata dai riti magici…se a ritrovare il suo cadavere è una studiosa di storia medievale…
Per fortuna a tenere i piedi ben piantati per terra c’è il Maresciallo Giovanni Randisi che cerca l’assassino della ragazza in un clima di omertà e diffidenza, in quelle stesse località dove le streghe un tempo venivano bruciate sul rogo.
Valeria Montaldi, che ha spesso ambientato i suoi libri nel Medioevo, raccontando con rigore storico storie di donne indipendenti e coraggiose, ci fa conoscere Britta, una giovane donna molto bella, vissuta a fine ‘400, che curava con le erbe di questi stessi boschi ma che – a causa di maldicenze e calunnie – viene bollata come strega e destinata al rogo.
Forse Britta oggi si vuole vendicare delle ingiustizie subìte, visto che compare in sogno alla studiosa di storia medievale Barbara Pallavicini e le fa incontrare un cane lupo che assomiglia molto a Argo, il suo lupo addomesticato.
Ma ad uccidere non sono i fantasmi e dietro la morte di una ragazza e la scomparsa di un’altra c’è semplicemente la meschinità degli uomini. Oggi come allora.
Oltre alla storica, due donne in gamba partecipano alle indagini del Maresciallo Randisi: la pm Gabriella Spadoni e il giovane maresciallo Claudia Lucchese, in ossequio alla nuova tendenza dei gialli…colorati di rosa non tanto nei contenuti quanto nei protagonisti. Sempre più donne indagano, sia in Italia che all’estero ed è un buon segno. Perchè le detective portano nelle trame dei polizieschi non solo un filo di rossetto (che non guasta) ma anche tanta saggezza, umanità e perfino amore!
Autore | Valeria Montaldi |
Titolo | La randagia |
Editore | Piemme |
Pagine | 432 |
Prezzo | €19 |