Tre sorelle orfane, Rose (la più grande) Vivian (la più carina), Nellie (la più coraggiosa) vivono insieme in una povera casa di campagna, isolate dal mondo. Sono destinate a restare per sempre sole e a rimanere zitelle come ha deciso Rose, l’apparentemente più saggia sorella maggiore. Ma alla sua morte il mondo esterno inevitabilmente irrompe nell’isolamento delle due ragazze, portando con sè l’amore. Nonostante la promessa fatta a suo tempo a Rose, di non maritarsi mai, le due sorelle Marsh si sposeranno (più volte e mai per amore) e avranno delle figlie, ciascuna con il suo segreto.
La vita divide e unisce a ondate le due sorelle e intreccia i loro destini a quelli della figlia di Vivian, Birdie (anche lei madre infelice e poi sposa rassegnata). Ci sono tanti segreti, bugie, inganni e colpi di scena in questo romanzo di stampo ottocentesco che racconta tre generazioni di donne, tutte ugualmente incapaci di affrancarsi dall’idealizzazione dell’amore e di crearsi una minima autonomia dal genere maschile. Gli uomini con cui si legano, oltretutto, sono piuttosto stupidi, sbiaditi e sono decisamente poco interessanti, a parte il primo grande eterno amore di entrambe le sorelle che – dopo averne messa incinta una e giurato eterno amore all’altra – si è dato (saggiamente?) alla fuga. Sarà rimpianto inutilmente dalle due sorelle e cercato ovunque per tutta la vita.
L’unico protagonista maschile di un certo carattere è il fiume, custode di un terribile segreto. Il libro è stato paragonato a “Orgoglio e pregiudizio”. Mi sembra un po’ azzardato. Forse “Piccole donne”, specie nella prima parte, ma queste sono decisamente più sfortunate delle sorelle March (sarà un caso questa assonanza di cognomi tra Marsh che significa palude e March che porta allegramente alla primavera?!)
Autore | Amanda Hodgkinson |
Titolo | Le sorelle Marsh |
Editore | Sperling & Kupfer -2014 |
Pagine | 352 |
Prezzo | €17.50 |