Dopo Max Tivoli, “nato dalla fine della vita” e condannato a diventare sempre più giovane fino a morire, ecco un altro personaggio dell’americano Andrew Sean Greer impossibile da dimenticare. Arthur Less è uno scrittore omosessuale che vive i suoi 50 anni come un ulteriore fallimento di una vita professionale e sentimentale e che – in cerca di ispirazione per il suo romanzo e soprattutto per evitare il matrimonio del suo ex amante – decide di accettare una serie di assurdi inviti a festival e conferenze intraprendendo così un “giro intorno al mondo” che lo porterà in Messico, Francia, Germania, Italia, Marocco, India e Giappone. La sua ansiosa fuga dai problemi lo metterà in situazioni decisamente tragicomiche con esiti inaspettatamente positivi.
Un personaggio pieno di contraddizioni, un pasticcione a cui l’età non sembra avere regalato saggezza, ma solo nuove insicurezze. Autore di un libro d’esordio di successo, ma fallimentare nei tentativi di scrittura che seguono; assetato d’amore ma incapace di costruire una relazione autentica, dopo essere stato amato quando era giovane da uno scrittore famoso e più vecchio di lui, rivive lo stesso schema sulla propria pelle con un ragazzo da cui si fa lasciare. Eppure, nonostante il cognome (less, ovvero meno) Arthur è tanto generoso, umano, ironico, inconsapevolmente coraggioso, da sedurre il lettore fin dalle prime righe. Perchè in fondo, come diceva Max Tivoli “Siamo tutti il grande amore di qualcuno”
Less che è valso al suo autore (classe 1970) il Premio Pulitzer 2018 per la fiction, pubblicato in Italia da La nave di Teseo (con la traduzione di Elena Dal Pra) é, come scrive la Giuria nella motivazione:
un libro generoso, musicale nella prosa e ampio in struttura e portata, sul diventare grandi e sulla natura essenziale dell’amore
Ma è anche una avvincente commedia umana, nella quale il racconto dell’amore, che pure riguarda personaggi omosessuali, non ha etichette e va diritto al cuore di tutti.
Una curiosità: Greer che prima di diventare uno scrittore ha fatto tanti lavori, tra cui l’inventore di nomi per giochi, era in Italia quando ha saputo di avere vinto il premio e per festeggiare si è ubriacato con abbondanti dosi di Franciacorta.