Nel contagio ci siamo ancora dentro ma ne usciremo, se impareremo a non usare invano questo tempo, che, non richiesto, ci è stato dato.
Non è finito il tempo delle riflessioni, purtroppo nemmeno quello delle esternazioni e delle previsioni. Dove ci ha portato il Coronavirus? Ora che forse siamo a metà del cammino (o a un quarto, vedremo), torna utile rileggere questo saggio breve sull’emergenza che ci ha colpito, aiutati dall’autore che, da fisico, quel 23 febbraio ci ha insegnato a capire cosa fosse l’indice R0. Una formula che ancora oggi, di giorno in giorno, aspettiamo con ansia arrivi allo 0 salvifico. A dirci che il contagio ha perso forza.
E noi l’abbiamo acquistata la forza di aspettare, di ricordare a quei giorni dove la vita aveva un altro passo e altri rumori. Queste pagine ci servono anche per ricordare non una quotidianità che ci è stata tolta. Vi ricordate le cene con gli amici? Non ci sono più, ma ci saranno ancora? Cerchiamo notizie, poi abbiamo paura delle notizie. Dei bollettini di guerra, che dicono dei caduti. Chi è il nemico da abbattere? Prima di tutto la nostra angoscia. “Il virus ha portato alla luce questo circolo vizioso, un loop di diffidenza che si produce quasi ogni volta che la scienza sfiora la nostra quotidianità. È dal loop, non dai numeri, che scaturisce il panico” , spiega l’autore con il tono piano e pacato del racconto, queste pagine sono il racconto di quello che sta accadendo. Una cronaca ragionata che cerca di dare risposte ai nostri comportamenti, prima che ai numeri. Pagine che vanno al di là del saggio per parlare di vita da vivere ogni giorno, la nostra. Da quel giorno, molte cose sono cambiate, altre sono in divenire. Queste pagine si leggono come un riassunto delle puntate precedenti, mentre la serie è ancora in onda, e noi vorremmo tanto avere uno spoiler.
Autore | Paolo Giordano |
Titolo | Nel contagio |
Editore | Einaudi |
Pagine | 80 |
Prezzo | € 10 |