Quel che la marea nasconde María Oruña

Maria Oruña è una scrittrice molto popolare in Spagna, grazie alla serie di romanzi che hanno per protagonista la tenente della Guardia Civil Valentina Redondo (il cognome è un omaggio alla scrittrice Dolores Redondo), donna forte ma segnata da un trauma del passato che condiziona la sua vita personale. “Quel che la marea nasconde” è il quarto romanzo della serie, ma il primo ad essere tradotto in Italia (pubblicato da Ponte alle Grazie).

L’interesse di questo romanzo sta nella struttura tradizionale del “delitto impossibile” che, citandoli all’inizio di ogni capitolo, si ispira ai grandi classici di Agatha Christie, Arthur Conan Doyle e al celebre “Il mistero della camera gialla” di Gaston Leroux in cui una donna viene uccisa in una camera dalla quale nessuno poteva entrare o uscire (romanzo del 1907 che a breve uscirà in una nuova edizione sempre per Ponte alle Grazie).

Qui siamo ai giorni nostri, nell’amena cittadina di Santander, sulla costa nord della Spagna, a bordo di una bellissima goletta rimessa a nuovo per la gioia dei facoltosi membri del Club del tennis. Gli ospiti sono radunati nel salotto dell’imbarcazione in attesa della presidente Judith Pombo, che sale a bordo in ritardo e dopo frettolosi saluti si chiude a chiave in una cabina dalla quale uscirà cadavere. E’ stata pugnalata al cuore ma non si trova l’arma di un delitto che è avvenuto al cospetto degli ospiti che si trovavano a poca distanza da quella porta chiusa a chiave e che è stata forzata solo dopo che dall’interno si è sentito un grido d’aiuto. Le testimonianze di ospiti ed equipaggio collimano e confermano l’evidenza: nessuno prima di quel grido, si è avvicinato alla cabina. Trovare il colpevole appare impresa impossibile sia per la tenente Redondo, cui è affidato il caso, che per il lettore che si trova invischiato in un mistero che stimola il suo intuito e l’intelligenza pagina dopo pagina, fino alla rivelazione finale.

Intanto le testimonianze raccolte dalla squadra dell’investigatrice portano alla luce verità nascoste dietro le apparenze di un circolo esclusivo, a cominciare dalla personalità della vittima, una donna poco amata e molto temuta, che esercitava il suo potere in modo spregiudicato. Tanto che gran parte dei testimoni presenti sulla goletta avrebbero tratto vantaggio dalla sua scomparsa. E quando uno dei sospettati viene trovato cadavere, la soluzione del caso sembra allontanarsi.

Maria Oruña, che prima di dedicarsi totalmente alla scrittura, era un avvocato, oltre a mettere in piedi un meccanismo che regge perfettamente, recupera quello stile classico del giallo, fatto di molta suspence e poca violenza gratuita; uno stile che non tramonta mai tra gli appassionati. Ma al contempo riesce ad attualizzarlo  con una scrittura precisa e moderna,  introducendo nella narrazione temi contemporanei come il femminismo, la disabilità, l’ecologia, le disparità sociali.