Se siete alla ricerca di un libro, interessante, da regalare a Natale, ma anche in altre ricorrenze, questo romanzo di Lulu Miller fa al caso. Romanzo è un termine riduttivo, in un solo libro è riunito un saggio, un memoir, una ricerca scientifica sull’universo mondo dei pesci e su una schiera di scienziati dal XIX secolo fino ai giorni nostri che si sono dedicati a pratiche eugenetiche e a sterilizzazioni di massa, che non avremmo mai immaginato. Ma che bisogna andare a scovare nelle biografie di emeriti cittadini. Alla fine, ma non meno importante si parla anche di un argomento molto dibattuto nei mesi scorsi sui social e sulle piazze: devono restare in piedi i monumenti eretti in memoria e onore di eminenti persone, eroi, scienziati, che poi si sono macchiati di crimini contro l’umanità? Bella domanda. Nelle sue ricerche, l’autrice si è imbattuta in diversi personaggi, le cui statue campeggiano davanti a università e nelle piazze, di cui non avremmo mai immaginato l’esistenza, né le discutibili imprese.
In un momento poco sereno della sua vita, l’autrice, giornalista scientifica, invece di ricorrere a un coach, a un manuale di auto aiuto, ai consigli di amici, si imbatte, grazie al suo lavoro, nella vita di David Starr Jordan, scienziato, educatore, filosofo, di metà dell’Ottocento passato alla storia per aver classificato un quinto dei pesci del mondo, ed essere stato a soli 40 anni il primo presidente neonata Stanford university. Jordan era un tassonomista, un classificatore, uno che porta ordine. Quello che ci voleva. E Miller che a 7 anni si era sentita dire dal padre, scienziato anch’egli, che era il Caos a reggere il mondo, trova in Jordan il suo faro. Anche perché provato innumerevoli lutti famigliari, e dopo aver perso per ben due volte, in un incendio e durante il terremoto del 1907, tutta la sua collezione di esemplari unici, non si era mai arreso. Per questo suo inguaribile ottimismo e questa sua inscalfibile autostima era stato oggetto di studi. Proprio quello che ci voleva: ordine e regole. Fino a quando la storia si capovolge. Jordan non è un eroe ma un farabutto. Uno dei primi seguaci dell’eugenetica, che fioriva in America 40 anni prima di Hitler, si era speso fino alla fine per rendere legale negli Usa la sterilizzazione obbligatoria delle persone “indegne”. Cioè non degne di riprodursi nell’ordine naturale del mondo, perché non rispondenti ai requisiti socio scientifici del tempo, leggi immigrate, handicappate, povere. Forse aveva anche avvelenato Mrs Stanford, vedova del fondatore dell’università che gli remava contro. Ma la natura alla fine si vendica: qualche anno fa un manipolo di scienziati dichiara che i pesci non esistono, come specie a se stante. Un libro che demolisce i tabù e i generi: è romanzo, saggio, giallo e memoir e biografia. E ci ha fatto scoprire la radice di molti mali di oggi: razzismo, segregazione, discriminazione.
Autore | Lulu Miller |
Titolo | I pesci non esistono |
Editore | add |
Pagine | 216 |
Prezzo | 16 € |