Se gli pseudonomi degli autori, Antani e Mascetti, evocano un sorriso, questo noir ci trasporta in un periodo angosciante della storia italiana, quello degli “anni di piombo” che hanno visto contrapporsi terrorismi di varia matrice e colore, in una lotta non solo contro lo Stato ma anche tra opposti schieramenti, come dimostra l’odio mai sopito tra due fratelli, Fabrizio (di sinistra) e Massimo (di destra). In mezzo c’è “Quella cosa pericolosa chiamata amore“, ovvero, Alice, bellissima pasionaria della quale si innamorano entrambi. Il giallo prende le mosse da un episodio reale, la bomba al carcere di Rovigo del 3 gennaio del 1982, quando otto persone, guidate da Sergio Segio, leader di Prima linea, fecero saltare il muro esterno per far evadere quattro detenute, tra cui la sua compagna Susanna Ronconi. Tra gli “effetti collaterali” della clamorosa evasione ci fu la morte di un pensionato, Angelo Furlan. Fin qui la storia.
Nel romanzo (edito da Golem) si immagina che quattro studenti di sinistra, ingenui e idealisti diventino i fiancheggiatori dei terroristi, innescando una serie di eventi che li coinvolgeranno fino ai giorni nostri. Dieci anni dopo, in uno dei laghetti chiamati Gorghi di Trecenta due studenti ritrovano un barile con un corpo umano all’interno, ma, mentre uno dimentica in fretta, l’altro, qualche anno dopo, decide di andare dai carabinieri a denunciare il macabro ritrovamento. Però i bidoni sono spariti e nessuno gli crede, così Fabio diventa lo zimbello di tutti.
Si arriva così ai giorni nostri, quando Marco Pavan, ex poliziotto (già protagonista del precedente romanzo del duo) si trova a indagare sul passato di un collega che alla vigilia della pensione tenta di farsi fuori. Ad aiutarlo sono un giovane poliziotto, Luciano Manfron e l’amica Caterina, abile hacker su sedia a rotelle.
Si intrecciano storie complicate destinate a complicarsi ancora di più col passare delle pagine, ma non si perde il filo grazie all’abilità del duo (all’anagrafe Pietro Merlo e Nicola Surian) che bene racconta il clima di quegli anni della profonda divisione dell’Italia che dopo l’utopia del ’68, si trova a fare i conti con il terrorismo, l’eversione e di destra e di sinistra e i servizi segreti deviati. Non bastasse questo nella trama si inseriscono anche i problemi dalla figlia e dell’ex moglie di Pavan ( a mio parere, forse evitabili).
Ma il romanzo scorre benissimo nelle sue 500 pagine e regala un finale a sorpresa, che apre uno squarcio molto credibile sulla storia di quegli anni. Un noir sorprendente, fuori dal coro, che affronta il tema del passato e delle sue conseguenze imprevedibili, ricordandoci che l’amore è un sentimento nobile ma pericoloso, da maneggiare sempre con molta cura.
Autore | Corrado Antani , Ettore Mascetti |
Titolo | Quella cosa pericolosa chiamata amore |
Editore | Golem |
Pagine | 512 |
Prezzo | € 22 |
Edizione | 2023 |