La Tasmania è un’isola a sud dell’Australia che uno degli scienziati interrogati dal protagonista del libro indica come luogo ideale per rifugiarsi in attesa della fine del mondo o in caso di bomba atomica. Paolo Giordano con la cifra stilistica originale e unica che lo contraddistingue fin dal suo esodio con La solitudine dei numeri primi (che gli valse nel 2008 il Premio Strega), qui racconta di crisi personali, generazionali e ambientali mescolando scienza e narrativa, sentimenti e fatti. Il protagonista, che si racconta in prima persona, dopo il fallimento di vari tentativi per diventare padre e in piena crisi famigliare, sceglie la strada comoda della fuga dalla compagna Lorenza e dal figlio di lei, con la scusa di scrivere articoli sul cambiamento climatico. Altri personaggi accompagnano il suo girovagare nel mondo. Giulio, l’amico di infanzia alle prese con un divorzio difficile che rischia di portargli via il figlio e che lo ospita a Parigi per assistere a una noiosa e inconcludente conferenza delle Nazioni Unite sull’emergenza climatica e che lo accompagnerà in Giappone per intervistare i sopravvissuti della bomba atomica del 1945. Christian il più fragile dei suoi studenti del corso di comunicazione a Trieste, ossessionato dall’ailanto, una pianta invasiva. Il professor Novelli che fotografa le nuvole prima della loro scomparsa:
Cielo terso di giorno e di notte, trecentosessantacinque giorni l’anno. Suppongo che a certi piacerebbe. A me no.
La giornalista Curzia che insegue le guerre per non affrontare le sue paure e Karol il prete romano che si scontra con l’amore e perde la bussola.
Intanto nel mondo si susseguono attentati terroristici che generano ansie e paure anche in chi non è colpito direttamente. Cosi c’è chi guarda ipnotizzato i video delle esecuzioni capitali dell’Isis, chi non riesce a staccarsi dal sito web che simula l’esplosione di testate nucleari in ogni parte del mondo. Effetti collaterali su individui che affrontano turbamenti personali in un contesto di crisi globale a livello ecologico e politico. Tutti a cercare la propria Tasmania, per mettersi in salvo.
Se proprio dovessi, sceglierei la Tasmania. Ha buone riserve di acqua dolce, si trova in uno stato democratico e non ospita predatori per l’uomo. Non è troppo piccola ma è comunque un’isola, quindi facile da difendere. Perché ci sarà da difendersi, mi creda
Intorno a temi non facili e a un inevitabile pessimismo di fondo, il racconto che Giordano costruisce è avvincente e coinvolgente. Non è l’apocalisse, è solo che – come dice il protagonista:
Scrivo di ogni cosa che mi ha fatto piangere.
Autore | Paolo Giordano |
Titolo | Tasmania |
Editore | Einaudi |
Pagine | 272 |
Prezzo | 19,50 |
Anno | 2022 |