Un nuovo teatrino della crudeltà nella coppia. Jasmine Reza, che con Il dio del massacro (Adelphi) ci aveva regalato un ritratto memorabile di due coppie di genitori benestanti che per una banale lite tra i figli mettono in scena il peggio di sè ( da cui è stato tratto il bel film di Polanski “Carnage“) ci regala con Babilonia un altro mirabile affresco della condizione umana.
Sullo sfondo le foto di Robert Frank tratte da The Americans che la protagonista definisce “il libro più triste del mondo” con le sue immagini di solitudine. Come disperatamente solo appare il vicino di casa, il timido e insignificante Jean-Lino, sposato con l’esuberante Lydie. Elizabeth, la protagonista e narratrice, ha da poco compiuto sessant’anni e può contare su un marito che ama, un figlio, una sorella e molti amici. Ha perso di recente la madre e, un po’ per noia, un po’ per curiosità, indaga sulla vita del vicino di casa e ne diventa amica. In un momento di euforica follia Elizabeth decide di organizzare una festa di primavera in casa, alla quale invita tanti amici e anche la strana coppia dei vicini. La festa è riuscita e tutti sembrano divertirsi molto. Le coppie mettono in scena il consueto gioco al massacro al quale si unisce anche il mite Jean-Lino, ansioso di integrarsi nel gruppo. L’apparentemente innocente presa in giro di Jean-Lino della moglie che al ristorante prima di ordinare il pollo si informa se è stato allevato a terra e ucciso senza sofferenza (solo quella scena vale la lettura del libro) accenderà la miccia per una terribile lite famigliare con un tragico epilogo. La vicina e padrona di casa si troverà invischiata e addirittura complice in una vicenda della quale a tutti sfugge il significato. Non rivelerò altro perchè la trama è avvincente come quella di un giallo. Ma la trama del romanzo-sceneggiatura è solo un pretesto per scavare ancora una volta nell’universo oscuro e tragico di ogni coppia e dell’umanità in generale. Quello che mi piace di Jasmine Reza, grande scrittrice e drammaturga francese di origini iraniane, è il suo senso della scena e la maestria con cui coinvolge il lettore nelle sue storie in cui le parole sono una lama che può uccidere e le immagini servono a fotografare i sentimenti. D’altronde Jasmine Reza che nonostante premi e riconoscimenti, vive defilata sia dai social che dai media, descrive così il suo percorso di scrittrice: “Scrivo foto“. E il fotogramma finale, proprio come nel libro di Frank, è proprio l’immagine struggente della solitudine.
Autore | Yasmina Reza |
Titolo | Babilonia |
Editore | Adelphi |
Pagine | 157 |
Prezzo | €17 |